Alessandro Chigi - Dell'elettricità terrestre atmosferica - Siena 1777 (rarissima prima edizione)
Dell'elettricità terrestre-atmosferica dissertazione del marchese Alessandro Chigi ciamberlano di S. A. R. Pietro Leopoldo gran-duca di Toscana. In Siena, per Luigi e Benedetto Bindi, 1777.
Cm. 21, pp. iv, 170 (2). Legatura strettamente coeva in cartonato alla rustica con titoli manoscritti al dorso. Tracce di polvere alla legatura e fioriture sparse, peraltro esemplare nel complesso in buono stato di conservazione. Alessandro Chigi (1741-1786), nobile senese, fu attivo alla corte di Pietro Leopoldo. Nella primavera del 1777 Piazza del Campo a Siena divenne il luogo di un esperimento collettivo. Un anno prima il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo ordinò che un parafulmine fosse apposto sulla torre del municipio. La sua decisione provocò l'accesa reazione di un nobile senese, il marchese Alessandro Chigi, che pubblicò un saggio contro la teoria che il fulmine fosse un fenomeno elettrico, sostenendo che i conduttori metallici fossero inefficaci nel prevenire danni agli edifici e alle persone durante i temporali. L'opposizione di Chigi ai parafulmini trovò parecchi sostenitori e quando il 18 aprile 1777 le nuvole oscurarono il cielo sovrastante Piazza del Campo, una grande folla si radunò in piazza per osservare gli effetti del conduttore. La folla vide un fulmine colpire la torre e di seguito questo fu condotto in sicurezza nel terreno, incanalato dall'asta metallica. Il professore di fisica all'Università di Siena Domenico Bartaloni, esaminò la torre e il conduttore dopo il temporale e dichiarò il completo successo operativo dell'installazione. La testimonianza collettiva dell'esperimento sancì il successo dei parafulmini nella sfera pubblica. Rarissima prima e unica edizione. Cfr. Iccu.
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