Alda Merini, storia di una grande poetessa italiana - di Carlo Picca
Alda amava la sua famiglia, ma adorava anche tanto leggere e soprattutto scrivere. Un giorno suo marito le disse che la avrebbe voluta più dedita alle faccende domestiche, più “casereccia”. Il mondo le crollò perché sentì che il suo amore non la capiva più. I giorni iniziarono così ad essere molto tristi in quella casa, fino a che, una sera, dopo l'ennesimo scontro furioso dinanzi alle loro figlie accadde qualcosa che avrebbe cambiato per sempre la sua vita.
Non so se avete avuto modo di vedere "Donne Illuminate", un intenso docu-film prodotto dalla Rai e a cui si ispira questo mio pezzo. Qui Claudia Gerini racconta la storia della scrittrice milanese. Ve ne consiglio davvero la visione per emozioni e riflessioni.
Lui andò via dopo quel litigio e ore dopo tornò con degli infermieri che le misero la camicia di forza e questo mentre lei urlava. All'epoca, tutto ciò poteva accadere, se eri donna, se eri diversa, succedeva anche poter fare questa triste assurda fine per non aver commesso nessun reato. Solo voler sentirsi viva ed essere se stessa. E fu così, che da un giorno all'altro, la sua vita mutò tragicamente.
Una volta portata in manicomio iniziò delle terapie non solo ingiustificate ma mostruose. 54 sedute di elettroshock per aver sentito nella sua anima la voglia di essere una donna non incapsulata, non propensa per natura a vivere rinchiusa in un recinto.
Tutto il suo amore per la vita, tutte le sue letture furono offuscate. Cadde per anni in una sorta di sonno profondo, dentro quella struttura disumana. Un giorno poi, arrivò la legge Basaglia, che chiudeva finalmente quei posti infernali, e lei, quando uscì, andò subito a sentire l'odore dei fiori.
Iniziò pian piano a riprendere la sua vita proprio da dove l'aveva lasciata, dalla lettura, e soprattutto dalle sue poesie. E verso dopo verso, iniziò ad essere ammirata e poi seguita dalla gente che per lei provò non solo affetto ma tanta ammirazione, fino a che furono persino gli editori stessi che andarono a cercarla e le pubblicarono le sue raccolte.
Visse per decenni scrivendo e incontrando tutte le persone che amavano la sua poesia, lasciando ad ognuna di loro qualcosa di importante, e per sempre. Non si è mai arresa e non c'è un solo suo verso che non parli di amore e di speranza per gli uomini. Gli amici raccontano che anche il giorno prima di morire, malata gravemente, lei sorrideva e diceva a tutti che la sua vita era stata degna di essere vissuta.
Il suo nome è Alda, il suo cognome Merini, e questa la storia breve di una grande poetessa Italiana!
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