Cesare Pavese - Risveglio
Poesie scelte: CESARE PAVESE, Poesie del disamore (Torino, Einaudi 1951).
Lo ripete anche l'aria che quel giorno non torna.
La finestra deserta s'imbeve di freddo
e di cielo. Non serve riaprire la gola
all'antico respiro, come chi si ritrovi
sbigottito ma vivo. È finita la notte
dei rimpianti e dei sogni. Ma quel giorno non torna.
Torna a vivere l'aria, con vigore inaudito,
l'aria immobile e fredda. La massa di piante
infuocata nell'oro dell'estate trascorsa
sbigottisce alla giovane forza del cielo.
Si dissolve al respiro dell'aria ogni forma
dell'estate e l'orrore notturno è svanito.
Nel ricordo notturno l'estate era un giorno
dolorante. Quel giorno è svanito, per noi.
Torna a vivere l'aria e la gola la beve
nella vaga ansietà di un sapore goduto
che non torna. E nemmeno non torna il rimpianto
ch'era nato stanotte. La breve finestra
beve il freddo sapore che ha dissolta l'estate.
Un vigore ci attende, sotto il cielo deserto.
7-8 novembre 1937
da La Rivista
27 Gennaio - La nostra giornata della memoria
Brani scelti: RIDOLFI ROBERTO, L'amico tipografo, in «La Bibliofilia», Firenze, Leo S. Olschki (Tip. Giuntina), anno LXXVI (1974), disp. 1-2, pp. 143-144. Auschwitz, 27 gennaio. Il 27 gennaio è la data scelta per ricordare una frattura irrimediabile. Non so dire, non lo so ancora bene, cosa sia per me, cosa significhi Shoah, stermin...