Cesare Pavese - I segni lasciati dal dolore
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Brani scelti: CESARE PAVESE, Il mestiere di vivere (Torino, Einaudi 1952).
Che, finito il dolore, la propria potenza si trovi accresciuta non è poi tanto gloriosamente vero, anzitutto perché un certo indolenzimento nell'area resta sempre, e una tendenza a evitare il malo passo, e poi perché, se durante la pena non si è acquistato nulla, non si vede come si possa acquistare dopo, nella normalità.
Il fatto è questo, che si è acquistata esperienza: la cosa cioè più astratta e vana. Quanto alla tempra, la si è solo indebolita. Nessun carattere ha dopo un dolore la tempra che aveva prima. Come nessun corpo dopo una ferita ha la salute di prima, se non un indurimento esacerbato: il famoso strato corneo.