Cesare Pavese - Tutta la perfezione

Cesare Pavese - Tutta la perfezione

Poesie scelte: CESARE PAVESE, Le poesie (Torino, Einaudi 1998).

Tutta la perfezione
è nel sogno della tua danza, ballerina bruna.
Come l'ignaro slancio primitivo
delle cose piú belle.
Muovi come un grande sorriso
dolcissimo e vivo,
ma profondo, raccolto
in un'intensità che stordisce
nella spontaneità meravigliosa
dei fiori delle nubi e della gioia
di tutte le cose.

Anche quando esprimi il dolore
nei movimenti stanchi
e negli occhi assenti,
sempre
il tuo corpo vibrante nel tuo viso
è il grido ignaro,
modulato nel ritmo,
della gioia fremente del tuo sogno.
O giovanissima
che forse inconsciamente
crei tanto splendore,
io ti seguo cogli occhi, perdutamente,
vivificando nello slancio ignaro
di questa tua vita di sogno,
l'agonia disperata
della mia anima delusa
pazza e stanca di sforzi
anelanti verso l'alto,
devastata d'amore
e di ali rabbiose
contenute e schiacciate
in un buio fremente.

Un'agonia atroce
come di chi già stremato
debba ancora avanzare.
E dimentico in te
il mio lento morire.
Anch'io o giovanissima
ho scelto nella mia vita
di creare per gli uomini il mio sogno
e gettarlo nel mondo.
Ma è un tremendo dolore
che mi làcera l'anima
lento e febbrile
e me ne lascia in volto
le traccie disperate.
Io sovente barcollo:
dinanzi alla tua gioia
non sono, o danzatrice,
che una pallida cosa in rovina.

E un amore segreto
come tutte le cose piú belle
mi distrugge per te.
E per la mia abbiezione,
per la tua, per tutto il dolore,
talvolta mi soffoca l'anima,
mi accascia nel buio;
ed io non sono piú, non sono piú.
Ma a tratti mi accende
brividi intensi al cuore
e mi riarde mi soffoca di gioia
il pensiero che sopra tutto il fango,
sopra la morte,
quelle poche parole disperate
ch'escono limpide dal mio dolore,
sono le stesse che tu esprimi,
e non ti conoscerò mai,
nel rapimento ignaro
della verginità del tuo sogno.

2 gennaio 1928