Federico García Lorca - Cuore nuovo

Poesie scelte: FEDERICO GARCIA LORCA, Poesie (Roma, Newton 1970).
Il mio cuore, come una serpe,
si è sfilato la pelle di dosso
e la guardo qui tra le mie dita
piena di ferite e miele.
I pensieri che si annidavano
tra le tue rughe, dove sono?
Dove le rose che profumavano
di Gesù Cristo e Satana?
Povero involucro che opprimevi
la mia stella fantastica!
Grigia pergamena sofferente
di ciò che amai e ora non amo.
Vedo in te feti di scienze,
mummie di versi e scheletri,
di mie antiche innocenze
e romantici segreti.
Ti appenderò ai muri
del mio museo sentimentale,
vicino ai gelidi e oscuri
gigli addormentati del mio male?
O ti deporrò sopra i pini
– libro dolente del mio amore –
perché tu sappia quali trilli
manda all'aurora l'usignolo?
Granada, giugno 1918
Traduzione di Claudio Rendina
---
Corazón nuevo
Mi corazón, como una sierpe,
se ha desprendido de su piel,
y aquí la miro entre mis dedos
llena de heridas y de miel.
Los pensamientos que anidaron
en tus arrugas, ¿dónde están?
¿Dónde las rosas que aromaron
a Jesucristo y a Satán?
¡Pobre envoltura que ha oprimido
a mi fantástico lucero!
Gris pergamino dolorido
de lo que quise y ya no quiero.
Yo veo en ti fetos de ciencias,
momias de versos y esqueletos
de mis antiguas inocencias
y mis románticos secretos.
¿Te colgaré sobre los muros
de mi museo sentimental,
junto a los gélidos y oscuros
lirios durmientes de mi mal?
¿O te pondré sobre los pinos
– libro doliente de mi amor –
para que sepas de los trinos
que da a la aurora el ruiseñor?
da La Rivista

25 Aprile: tra storia e attualità
"Il passato è passato e non si cambia". Chissà quante volte abbiamo sentito questa frase. Il passato di ognuno di noi non si cambia; se ne può, al più, far tesoro per non incorrere negli stessi errori, nel presente e per il futuro. Ma non cambiarne i fatti. Invece sembra vada di moda giustificare certi atteggiamenti presenti, spacciand...






