Arthur Schopenhauer - Il leggere è un mero surrogato del pensare
Brani scelti: ARTHUR SCHOPENHAUER, Diario di viaggio, 1818-22.
Il leggere è un mero surrogato del pensare. Si deve leggere solamente allorquando la fonte dei propri pensieri si inaridisce. Di contro, l'ostacolare nel corso i propri originali pensieri per prendere in mano un libro è un peccato contro lo Spirito Santo. Come uno che fuggisse dalla libera natura per osservare un erbario o per guardare dei bei paesaggi in un'incisione. Se pure qualche volta una verità, un'intuizione che si era già elaborata con tanta fatica e lentamente e con un proprio pensare e combinare, la si sarebbe potuta trovare comodamente già bella e pronta in un libro, vale tuttavia cento volte di più se la si è trovata con il proprio pensare: perché solo allora essa entra come parte integrante, come vivo membro, in tutto il sistema del nostro pensare, forma con lo stesso un solido e complesso nesso, viene intesa in tutti i suoi motivi e conseguenze, porta il colore, l'inchiostro, l'impronta di tutto il nostro sistema di pesniero; ed essendo giunta proprio al momento opportuno, quando cioè se ne sentiva il bisogno, si è fissata e non può più essere cancellata.