Charles Darwin - Se vivessi un'altra volta mi assegnerei il compito di leggere un po' di poesia ogni settimana
Brani scelti: CHARLES DARWIN, Autobiografia (1809-1882), 1887 (postumo).
Quanto ai miei vari interessi, al di fuori di quelli scientifici, posso dire che mi dilettavo moltissimo di libri diversi ed ero solito starmente per ore a leggere i drammi storici di Shakespeare, seduto nel vano di una vecchia finestra aperta negli spessi muri della scuola. Lessi anche le opere di altri poeti, come per esempio quelle, poco prima pubblicate, di Byron, di Scott e le Stagioni di Thomson. Ricordo questo fatto, perché in seguito ho perduto, con mio grande rammarico, ogni gusto per la poesia di ogni specie, compreso Shakespeare. Rammentando il piacere che allora mi dava la poesia, mi viene in mente che nel 1822, durante un'escursione a cavallo lungo i confini del Galles, sentii svegliarsi in me per la prima volta un vivo diletto per il paesaggio, e questo durò più a lungo di ogni altro piacere estetico che abbia mai provato. Nei primi anni di scuola ogni ragazzo aveva una copia delle Meraviglie del mondo, che io leggevo spesso discutendo poi con altri ragazzi sulla veridicità di alcune informazioni. Penso sia stato questo libro a suscitare in me per la prima volta il desiderio di viaggi in contrade remote, desiderio che fu finalmente esauduto dal viaggio sul Beagle. [...] E se vivessi un'altra volta mi assegnerei il compito di leggere un po' di poesia e ascoltar musica almeno una volta la settimana, con la speranza di mantenere attive con l'esercizio quelle parti del cervello che oggi si sono atrofizzate.