Umberto Eco - Riflessioni (metafisiche) sulla bibliofilia
Brani scelti: UMBERTO ECO, Riflessioni sulla bibliofilia, Milano, Edizioni Rovello 2001, pp. 29-30, in: PAOLO ALBANI - PAOLO DELLA BELLA, Mirabiblia – Catalogo ragionato di libri introvabili, Bologna, Zanichelli 2003, p. 22.
"Messieurs les anglais, je me suis couchè de bornie heure. Tu quoque, alea! Licht, mehr Licht uber alles. Qui si fa l'Italia o si uccide un uomo morto. La guerra è una cosa troppo seria perché la vecchia guardia muoia. Soldato che scappa, arrestati sei bello. Fratelli d'Italia, ancora uno sforzo. L'aratro che traccia il solco è buono per un'altra volta. L'Italia è fatta ma non s'arrende. Ben venga maggio, combatteremo all'ombra. Allons enfants de la patrie, ma l'amore no. Spesso è subito sera. Tre donne intorno al cor e senza vento. L'albero a cui tendevi la nebbia agli irti colli. Non chiedere la parola impazzita di luce. Dall'Alpi alle Piramidi andò in guerra e mise l'elmo. Fresche le mie parole nella sera pei quei quattro scherzucci di dozzina. Sempre libera sull'ali dorate. Addio monti sorgenti dall'acque, ma il mio nome è Lucia. O Valentino, Valentino storno! Guido io vorrei che la ciel si scoloraro. Conobbi il tremolar, l'arme, gli amori. Esterina, bocca di sorgiva. De la musique, où marchent des colombes. Fresca e chiara è la notte, e il capitano. M'illumino, pio bove. Benché il parlar sia indarno, li ho visti a Pontida. Alle cinque della sera mi ritrovai per una selva oscura. Settembre, andiamo dove fioriscono i limoni. Sparsa le trecce morbide, una spronata, uno sfaglio: questi sono i cadetti di Guascogna. Qui comincia l'avventura del Pelide Achille. Aprile: ei fu. Tintarella di luna, dimmi che fai. Gioia, figlia dell'Eliso, guai a chi me la tocca. In principio la terra era siccome immobile. Eppure il dottor Livingstone si muove! Contessa, cos'è la mia vita: tre civette sul comò".