Luigi Pirandello - Leggeva e gli era di conforto a quello studio un buon fiasco di vino

Brani scelti: LUIGI PIRANDELLO, La giara, 1916.
Egli, il Mago, ogni sera, vincendo lo stento con la pazienza, leggeva ogni sorta di libri: dai Reali di Francia alle commedie del Goldoni, per arricchirsi vieppił la mente di nuove cognizioni utili al suo mestiere. Gli era di conforto a quello studio un buon fiasco di vino. E leggeva ad alta voce, magnificamente spropositando. Spesso rileggeva tre e quattro volte di seguito lo stesso periodo, o per il gusto di ripeterselo, o per capirne meglio il senso. Talvolta, nei punti pił drammatici e commoventi, a qualche frase d'effetto, chiudeva furiosamente il libro, balzava in piedi e ripeteva la frase ad altissima voce, accompagnandola con un largo ed energico gesto.
da La Rivista
Libri antichi di letteratura
Un celebre epistolario cinquecentesco: Annibal Caro - Delle lettere familiari - Venezia 1756
CARO ANNIBALE. Delle lettere familiari ... Colla vita dell'Autore scritta da Antonfederigo Seghezzi, e da lui riveduta ed ampliata. Impressione novissima esattamente corretta, ed arricchita di trenta lettere di negozi del medesimo autore, con altre illustrazioni. In Venezia, nella stamperia Remondini, 1756SCHEDA COMPLETA
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