Marcel Proust - I giorni passati in compagnia di un libro prediletto

Marcel Proust - I giorni passati in compagnia di un libro prediletto

Brani scelti: MARCEL PROUST, Sur la lecture,  (in Renaissance latine, 15 Giugno 1905, ora in Il piacere della lettura, Milano, Il Saggiatore 2002, con la traduzione di Cesare Salmaggi).

Forse non vi sono giorni della nostra infanzia che abbiamo vissuto così pienamente, come quelli che abbiamo creduto di aver trascorso senza viverli, i giorni passati in compagnia di un libro prediletto. Il gioco per il quale un amico veniva a cercarci durante il brano più interessante, l'ape o il raggio di sole fastidiosi, che ci costringevano ad alzare gli occhi dalla pagina o a cambiare di posto, le provviste che ci avevano dato per la merenda e che lasciavamo accanto a noi su una panca, senza toccarle, mentre sul nostro capo la forza del sole andava diminuendo nel cielo azzurro.

Il pranzo che ci aveva costretti a tornare a casa e durante il quale pensavamo solo a quando, subito dopo, saremmo saliti a terminare il capitolo interrotto, vale a dire tutto ciò che, a quanto sembrava, riempiva quei giorni per gli altri, e che noi respingevamo quale ostacolo volgare a un piacere divino, e di cui la lettura avrebbe dovuto farci percepire soltanto l'inopportunità.

Tutto ciò ce ne imprimeva invece un ricordo così dolce (tanto più prezioso, a nostro giudizio attuale, di quello che allora leggevamo con amore) che, se ci capita ancor oggi di sfogliare i libri di una volta, altro non vediamo in essi se non gli unici calendari che abbiamo conservato dei giorni fuggiti, e con la speranza di veder riflesse sulle loro pagine le dimore e gli stagni che non esistono più.