Il più importante libro di emblemi del Cinquecento: Andrea Alciati - Emblemata 1566 (211 xilografie)
 2000
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Il più importante libro di emblemi del Cinquecento: Andrea Alciati - Emblemata 1566 (211 xilografie)

ALCIATUS ANDREAS.  Emblemata denuo ab ipso autore recognita, ac quae desiderabantur, imaginibus locupletata. Accesserunt nova aliquot ab autore emblemata suis quoq. Iconibus insignita. Lugduni, apud Gulielmum Rovillium, 1566.

Cm. 18, pp. 226 (6). Frontespizio con titoli entro cornice architettonica xilografica riccamente istoriata con festoni e putti. Con 211 splendide xilografie a piena pagina di emblemi (le ultime 14 sono immagini di alberi corredate delle relative esplicazioni del loro simbolismo), con esplicazioni latine in calce, inquadrate entro altrettante bordure xilografiche istoriate con elementi zoomorfi, fitomorfi e arabescati. I disegni si devono a Pierre Eskrich (1530-1590), pittore e incisore franco-svizzero. Legatura coeva in piena pergamena molle (assolutamente intatta ma un po' lisa) con traccia di titoli manoscritti al dorso. Sguardie assenti. Piccoli e trascurabili forellini al margine interno delle prime 4 carte. Esemplare un po' corto nel margine esterno, ma nel complesso genuino e ben conservato. Andrea Alciati (1492 - 1550), grande erudito, umanista e giureconsulto comasco (fu tra l'altro allievo di Giason del Maino), fu professore di diritto nelle Università di Avignone, Bourges, Paia, Bologna, Pavia e Ferrara. Rara edizione lionese di questa celebre opera che Jean Seznec, nel suo classico studio "The Survival of the Pagan Gods", considerò come il modello di tutti i successivi libri di emblemi, "in which a picture hides a moral lesson, and an accompanying explanation makes it possible to recognize the meaning behind the image" (p. 100-101). L'editio princeps fu pubblicata nel 1531 e conteneva 104 emblemi; quella parigina del 1534 fu aumentata a 115 emblemi e dalle edizioni Roville e Bonhomme del 1551 giunse a raccogliere 211 emblemi (come nella nostra edizione). Cfr. Iccu; Baudrier, IX, p. 307; Cicognara, 1837; Dizionario Biografico degli Italiani, II, p. 72.

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