Anton Francesco Doni - La Zucca - Venezia, Rampazetto, 1565 (prima edizione parziale)
La Zucca del Doni fiorentino. Divisa in cinque libri di gran valore, sotto titolo di poca consideratione. Il Ramo, chi chiacchere, baie, e cicalamenti. I Fiori, di passerotti, grilli, e farfalloni. Le Foglie, di dicerie, favole, e sogni. I Frutti, acerbi, marci, e maturi e il Seme; di chimere, e castegli in aria. In Venetia, appresso Fran. Rampazetto , 1565.
Cm. 15,5, cc. (8) 316. Con bel ritratto dell'Autore, marchio tipografico al frontespizio, graziosi capilettera, testatine e finalini xil. Legatura settecentesca in mezza perg. con titoli in oro su tass. al dorso; titoli ms. al tagli di piede. Macchiette marginali al frontespizio che presenta anche una mancanza di pochi mm. restaurata che compare anche nella seconda carta con conseguente lesione di alcune lettere della dedicatoria. Lievi fioriture, perlopiù marginali. Esemplare nel complesso ben conservato. Anton Francesco Doni (1513-1574), scrittore fiorentino, si contraddistinse per lo spirito inquieto e versatile; scrisse in versi e in prosa e in certi frangenti fu vicino a istanze espresse dai riformatori. Così Gamba (1367) a proposito di quest'opera: "Dopo questa edizione originale [ndr risalente al 1551-52] che di rado trovasi perfetta, diè il Doni nuova forma e nuova divisione a questo libro e lo fece ristampare in Venetia, Rampazetto, 1565 ... Su questa edizione si eseguirono quelle fatte posteriormente". E ancora la voce Doni (D.B.I.): "nel 1565 l'edizione definitiva comprendente le Pitture come V libro. il Seme, compare a Venezia da Rampazetto-Sessa e contò numerose ristampe "espurgate" (ed. Polo, 1589; Farri, 1591 e 1592 con l'Anatomia della Zucca, prima biografia del D. curata dal Gioannini; Zanetti e Presegni, 1595; Bissuccio, 1607, e ancora Farri, 1607). Autentico monumento di parole, la Zucca raccoglie lettere, novellette, "dicerie", discorsi, "facezie", descrizioni, in gran parte edite altrove, oscillando tra l'occasionalità; e le necessità; della stampa, e quindi senza una precisa struttura compositiva, e una più; personale urgenza del D. a "dirsi", a consumare se stesso nella scrittura". Prima edizione relativamente alla sola quinta parte (Il seme). Cfr. anche Iccu; Ricottini, 57.