Una rara aldina: Giovanni Pontano - Opera. Urania, sive de stellis. Meteororum. De hortis - 1533
 2000
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Una rara aldina: Giovanni Pontano - Opera. Urania, sive de stellis. Meteororum. De hortis - 1533

PONTANO GIOVANNI.  Opera. Urania, sive de stellis libri quinque. Meteororum liber unus. De hortis hesperidum libri duo. Lepidina sive postorales pompae septem. Item meliseus. Maeon. Acon. Hendecasyllaborum libri duo. Tumulorum liber unus. Neniae duodecim. Epigrammata duodecim. Quae vero in toto opere habeantur in indice, qui in calce est, licet videre. Venetiis, in aedibus Aldi et Andrea asulani soceri, 1533.

Cm. 16,5, cc. (8) 247 (1). Àncora aldina al frontespizio e in fine. Ottima legatura strettamente coeva in piena pergamena molle con titoli manoscritti al dorso e al taglio di piede. Vecchio timbro nobiliare di importante biblioteca privata alla carta di guardia. Traccia di firma di possesso di mano cinquecentesca al frontespizio datata 1597. Trascurabili segni del tempo, qualche fisiologica/lieve macchietta sparsa. Esemplare nel complesso genuino e ben conservato. Questa importante e ricercata edizione aldina raccoglie le opere di taglio astronomico, astrologico ed esoterico dell'Autore: Urania sive de stellis, Meteororum, De hortis Hesperidum, Lepidina sive pastorales pompae septem, Hendecasyllaborum, Tumulorum, Neniae, Epigrammata. Terza edizione aldina (dopo quelle del 1505 e 1513). Giovanni Pontano (Cerreto di Spoleto 1429 – Napoli 1503), letterato e uomo politico, fu uno degli umanisti più insigni del suo tempo. Studiò negli anni quaranta del Quattrocento presso l'Università di Perugia e in seguito fu per gran parte della sua vita al servizio dei sovrani aragonesi, prima a Napoli, presso la corte di Ferrante I d'Aragona e successivamente al seguito del principe ereditario Alfonso duca di Calabria, ovvero il futuro re Alfonso II di Napoli. Manifestò anche le sue doti di abile diplomatico durante la guerra di Ferrara che vide Napoli (assieme a Firenze e al papa Sisto IV) contrapporsi a Venezia e quando riuscì nell'intento di riappacificare il re Ferrante I (di cui fu primo ministro) con papa Innocenzo VII. Prese spesso parte ad imprese militari tra le quali vanno menzionate la battaglia di Troia contro gli Angioini (1462), la riconquista di Otranto (1481), oltre alla già ricordata guerra di Ferrara (1482-1484). Fu riconosciuto, già da Sannazaro, come uno dei più fecondi letterati del Quattrocento e forse il maestro assoluto dell'Umanesimo napoletano. La sua opera abbracciò numerosi aspetti della vita culturale (non soltanto letteraria) della sua epoca: astrologia, astronomia, esoterismo, etica, retorica, botanica, ecc. Nei suoi numerosi componimenti poetici Pontano canta la bellezza della realtà, il sole, la gioia, l'amore, la donna e la natura. Cfr. Adams P-1871; Brunet IV, 807; Renouard, 108/6; Iccu.

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