Lucio Anneo Seneca - De' benefizii tradotto in volgar fiorentino da m. Benedetto Varchi - 1574
De' benefizii tradotto in volgar fiorentino da m. Benedetto Varchi. In Fiorenza, nella stamperia dei Giunti, 1574.
Cm. 15,5, pp. (16), 204. Marca editoriale dei Giunti al frontespizio. Capilettera silografici illustrati. Graziosa legatura settecentesca in piena pergamena rigida; dorso a 4 nervi con titoli ms. e tagli verdi. Antiche firme di possesso manoscritte al frontespizio anticamente e parzialmente cassate. Fioriture sparse, perlopiù marginali; alcuni lievi aloni (più evidenti in poche carte). Esemplare in buono stato di conservazione. Seneca scrisse il De Beneficiis tra il 56 e il 62 d.C., trattato sulla pratica del beneficio (concreta elergizione di un bene) in un'epoca in cui alla progressiva acquisizione di potere da parte dell'imperatore Nerone si cercava di contrapporre la virtus romana. Così Gamba (919) a proposito di questa prima edizione giuntina di questa importante traduzione di Benedetto Varchi (1503-1556) che vide la luce nel 1554: "Questa stimata ristampa ha in più dell'antecedente la Vita di L. A. Seneca scritta in latino da Xiccone Polentone e tradotta in volgar fiorentino dal rever. M. Giovanni di Tante". Sempre Gamba menziona il caratteristico errore tipografico a p. 110 "Dio padre" anziché "Mio padre" che in alcuni esemplari (non nel nostro) si trova corretto con l'applicazione di un tassellino con la lettera M in luogo della lettera D. Cfr. anche Iccu; Graesse, VI, 356n.