Attilio Pratella - Via Marina a Napoli - fine Ottocento/inizi Novecento (olio su tavoletta lingea)

ATTILIO PRATELLA.  Via Marina a Napoli. Fine Ottocento/inizi Novecento (la tipologia di tavoletta usata dall'artista esclude un'epoca posteriore).

Cm. 13 x 18,5 (cm. 24 x 29,5 con bella cornice in stile lavorata in foglia oro). Olio su tavola lignea. Firmato “A. Pratella” in basso a destra. Ottimamente conservato. Provenienze e certificazioni: certificato apposto al retro dell'autorevole Casa d'aste Blindarte di Napoli (asta 50 del 11 Dicembre 2011, lotto nr. 61. Opera riprodotta a p. 33 del catalogo d'asta). In seguito il dipinto risulta stato venduto sempre in asta da Fabiani Arte a Montecatini Terme (07/12/2014, lotto nr. 650. Opera riprodotta a p. 159 del catalogo d'asta). Splendida e tipica tavoletta pratelliana raffigurante uno scorcio di via Marina a Napoli. In primo piano due venditrici ambulanti impegnate in una bancarella di frutta e verdura. Sulla sinistra, in secondo piano, uno splendido scorcio napoletano che vede numerose persone e alcune carrozze percorrere la strada, con lo sfondo collinare a sovrastare il litorale. Questo particolare soggetto è da ritenersi uno dei classici di Pratella che l'ha riprodotto in più lavori, pittoricamente assimilabili, ma di diverso formato. Attilio Pratella (Lugo di Romagna, 1856 - Napoli, 1949) è considerato tra i più grandi vedutisti della scuola napoletana. Si iscrisse all'Accademia delle Belle Arti di Bologna e ottenuta una borsa di studio, si trasferì all'Accademia di Napoli dove studiò con Puccinelli, Palizzi e Morelli. Qui esercitò la sua attività artistica fino alla morte, affiancato dagli amici Giuseppe Casciaro ed Edoardo Dalbono. Riprese le tematiche della cosiddetta scuola di Posillipo, ma con un tratto di maggiore modernità e freschezza superando, rispetto ad altri pittori coevi, l'aspetto puramente pittoresco e realizzando opere di grande suggestione poetica, considerate vicine al De Nottis preparigino. Oltre le apprezzate marine, ritrasse in formati di media-piccola misura, e spesso nelle sue ricercate tavolette, gli angoli di una Napoli in via di estinzione, i vicoli, i bassi, le viuzze, i mercati popolari. A partire dal 1881, espose ininterrottamente nelle mostre napoletane della Promotrice Salvator Rosa, fino al secondo decennio del Novecento. Partecipò a tutte le principali esposizioni europee: numerose Biennali di Venezia, Berlino, Salon di Parigi, Triennale di Brera, Esposizione nazionale di Roma, San Pietroburgo, Monaco di Baviera, Principato di Monaco, Promotrice di Torino, Museo Puškin di Mosca, Barcellona, Exposición internacional de arte di Buenos Aires, ecc. Suoi dipinti sono conservati al Museo nazionale di Capodimonte a Napoli e alla Galleria d'arte moderna di Roma. Fece parte della Società degli artisti francesi e dell'Associazione acquerellisti di Roma. Nel 1902 fu nominato professore onorario dell'Accademia di Napoli. Per tutte le informazioni bio-bibliografiche si veda la voce P. curata da Francesca Franco in Dizionario Biografico degli Italiani (volume 85 del 2016). Bibliografia: Enrico Giannelli, Artisti napoletani viventi, Melfi e Joele, Napoli 1916; Omaggio a Pratella. Catalogo Mostra della Galleria Medea, Napoli, 1950; Alfredo Schettini, Attilio Pratella, Edizioni Morano, Napoli, 1954; Tre maestri napoletani: Casciaro Giuseppe, Migliaro Vincenzo, Pratella Attilio, Galleria d'arte Sant' Andrea 28 gennaio -10 febbraio 1956, Genova, 1956; AA.VV. Mercato della Pittura Napoletana con prefazione di R. Schettini, Cin. Ed, 1978; Mario Alberto Pavone, Napoli scomparsa nei dipinti di fine Ottocento, Newton & Compton, Roma 1998; Saverio Ammendola, Attilio Pratella, Edizioni La Mediterranea Arte, Napoli 1999; Mariantonietta Picone Petrusa, La Pittura Napoletana del '900, Franco Di Mauro Editore, Napoli, 2005; Enzo Savoia, Attilio Pratella: il narratore dei mille volti di Napoli. Bottegantica, Bologna 2007; Ottocento. Catalogo dell'Arte italiana dell'Ottocento – primo Novecento, nr. 44, Ed. Metamorfosi, Milano 2016.