Bruno Stobbione - Oggetti sentimentali - 1965 (olio su tavola di cartone, autentica dell'Artista)
Oggetti sentimentali. 1965.
Cm. 30 x 20 (cm. 32 x 22 con sottile e sobria cornice lignea del tempo lavorata a foglia d'oro). Firmato in basso a sinistra e in alto a destra entro cartiglio con l'aggiunta dell'anno di realizzazione). Olio su cartone. Trascurabili segni del tempo alla cornice. Ben conservato. Opera corredata di autentica autografa dell'artista al retro “Titolo dell'opera: Oggetti sentimentali. B. Stobbione MCMLXV”. Sempre applicato al retro il biglietto a stampa con tutti gli estremi dello studio dell'artista. Suggestiva natura morta metafisica (genere trompe-l'oeil) a soggetto librario con libri, candelabro, mappamondo e carta geografica collocati entro scaffale ligneo. Bruno Stobbione (1926-1996), raffinato artista genovese, dopo gli studi giovanili al Liceo Artistico, si diplomò all'Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova e fu allievo del grande Gregorio Sciltian. Stobbione ha al suo attivo 53 mostre personali e molte partecipazioni a manifestazioni in Italia e all'estero dove ha sempre ottenuto così grandi successi di critica e di pubblico da essere considerato uno dei massimi esponenti internazionali del “Realismo Magico” insieme, tra gli altri, a Gregorio Sciltian, Alfredo Serri, Celada da Virgilio, Cagnaccio di San Pietro, Antonio Donghi, Mario Broglio e Ubaldo Oppi ecc. Il suo stile nelle nature morte sembra tendere al surrealismo per quanto riguarda la composizione e all'Iperrealismo nella forma. Si nota una volontà di riportare sulla tela oggettivamente, con fredda lucidità, gli elementi dei suoi bizzarri pastiches. Stobbione è in possesso di una notevole tecnica, che ricorda la pittura fiamminga, nella precisione con cui riproduce i vari materiali e gli effetti della luce incidente su di essi. Nonostante la sua oggettiva evidenza e pur evitando effetti atmosferici troppo accentuati, la tecnica di Stobbione è tale da inserire in modo naturale gli oggetti nello spazio, con una continuità e indefinitezza di contorni. “I colori dalle preziosità che si stemperano in luce, penombra e ombra, mettono particolarmente in risalto la partecipazione intensa di Stobbione al mondo delle cose: egli ci rivela quanto vibrante e ricco d'ispirazione possa essere un libro antico composto assieme ad un drappeggio […] lo spazio in vastità scandita su cui far scivolare lo sguardo e tramutarlo in sogno” (G. Jelenkovic). “Il Realismo magico di Bruno Stobbione si riconnette a quello di Sciltian, aggiungendovi un pizzico di surrealtà alla Dalì ed un altro modesto accenno dechirichiano” (Franca Bissoni). Bibliografia: Annuario Comanducci, 88; Catalogo Bolaffi, Volume “Pittura e scultura d'oggi in Liguria”, 1970; Catalogo illustrato d'arte moderna, Milano, 1971; L'arte Contemporanea in Italia, Roma 1971; Traguardi dell'Arte '70, Roma 1972; Enciclopedia Internazionale Artisti Contemporanei, Roma 1970; Pittori Scultori Critici e Collezionisti, Roma 1971-72; Selezione biennale d'arte di pittori italiani, Torino 1972; Enciclopedia dell'arte contemporanea, Pavia 1973; American book on italian painting, Milano 1971.