Vincenzo Migliaro - Scorcio di Napoli - inizi del XX secolo (olio su tavola lignea)
Scorcio di Napoli. Inizi del XX secolo (1905/1915).
Cm. 17,5 x 8 (cm. 30 x 21 con bella cornice in stile lavorata in foglia oro). Olio su tavola lignea. Firmato in basso a destra “V. Migliaro” con il classico monogramma VM iniziale. Ottimamente conservato. Provenienza: asta del 24/02/2025 (lotto 1494) presso Il Ponte Casa d'Aste. Certificato di autenticità. Opera accompagnata da expertise rilasciata da perito accreditato presso il Tribunale di Napoli: “trattasi di opera autentica e di pregevole resa artistica e cromatica dell'artista Vincenzo Migliaro”. Questa splendida tavoletta a olio è un tipico esempio dei lavori di Migliaro caratterizzati da una stesura mossa e sensibile e da un tocco vibratile e impressionistico. Riscontriamo, nonostante il piccolo formato, una fresca e vivace rappresentazione della vita cittadina a Napoli, raccontata attraverso colori vivaci e folcloristici. È ancora ben evidente l'interesse dell'artista verso il mondo popolare e la sua attenzione non è incentrata su luoghi o costumi, bensì sulla fitta trama di relazioni, espressioni e gesti che caratterizzano il popolo napoletano. Vincenzo Migliaro (Napoli 1858 –1938) fu pittore, scultore e incisore appartenente alla scuola napoletana. Dopo aver appreso l'arte dell'intaglio ai corsi della Società Centrale Operaia e aver frequentato lo studio di Stanislao Lista, si iscrive nel 1875 all'Istituto di Belle Arti di Napoli e si forma sotto la guida di Domenico Morelli. Nel 1877 compie un breve viaggio a Parigi, dove si sofferma a studiare le opere esposte al Museo del Louvre. È tuttavia Napoli, con la sua vivace vita popolare, la principale fonte di ispirazione dell'artista: le opere con le quali partecipa alle esposizioni nazionali - come quelle di Torino, del 1880, del 1884 e del 1898 - e alle internazionali (come quella di Barcellona, dove nel 1911 ottiene la medaglia d'argento) ne sanciscono la fama di attento osservatore ed indagatore della realtà napoletana. Contribuisce con altri pittori, tra i quali Vincenzo Irolli e Vincenzo La Bella, a decorare le sale del Caffè Gambrinus. Partecipa alle Biennali internazionali d'arte di Venezia, dal 1901 al 1928. Nel 1927 espose alla Galleria Pesaro di Milano, insieme a Vincenzo Caprile e Vincenzo Gemito. Bibliografia: Alfredo Schettini, Vincenzo Migliaro, Morano Editore, Napoli, 1962; Alfredo Schettini, La Pittura napoletana dell'Ottocento, Editrice E.D.A.R.T., Napoli, 1967; M. A. Pavone, Napoli scomparsa nei dipinti di fine ottocento, Newton Compton Editori, Roma, 1987; Nello e Saverio Ammendola, Ottocento-Novecento, due secoli di pittura a Napoli, con introduzione e intervista di M. Picone Petrusa, Electa Napoli, Napoli 1999; Domenico Di Giacomo, Vincenzo Migliaro il pittore di Napoli, Ianieri editore, Pescara, 2006; Rosario Caputo, Vincenzo Migliaro (1858-1938), Napoli, Grimaldi 2010.