Arthur Schopenhauer - Gli uomini superbi e vanitosi
Brani scelti: ARTUR SHOPENHAUER, Parerga e paralipomena, 1851.
La superbia è la convinzione, già esistente, della propria superiorità in un senso o nell'altro; la vanità è invece, il desiderio di suscitare quella convinzione negli altri, accompagnato, per lo più, dalla segreta speranza di poterla poi fare anche propria.
Cosi, la superbia è una grande stima di sé stessi che procede dal proprio interno, ed è quindi diretta, mentre la vanità è un'aspirazione a ottenerla dal di fuori, cioè indirettamente. In conformità con ciò, la vanità rende loquaci, e la superbia rende taciturni.
Ma il vanitoso dovrebbe sapere che quell'alta opinione degli altri, alla quale aspira, è assai più facile a ottenersi con un assiduo silenzio che col parlare, quand'anche uno avesse da dire le cose più belle.