Arturo Graf - Gli scogli nascosti della vita

Arturo Graf - Gli scogli nascosti della vita

Brani scelti: ARTURO GRAF, Ecce homo (Milano, Treves 1908).

Vi affacciate a questa scena del mondo, e quale spettacolo vi si offre? Uno spettacolo voi non sapete se più doloroso, o più laido, o più grottesco. Cercate di darvi ragione di ciò che vedete, e non ci riuscite. Chiedete a voi stessi se la civiltà abbia per iscopo di esaltare l'umana natura ovvero di deprimerla. Imparate a conoscere la terribile schiavitù del libero cittadino, l'atroce miseria del popolo sovrano.

Vi sentite avvinghiati, premuti, travolti; e in quella che date tutte le vostre forze alla comune opera interminabile, che, pure essendo comune, è tutta tramata di rivalità e di conflitti; e mentre vi logorate nella cotidiana fatica del fare, disfare, rifare; vi avvelena l'anima un dubbio amaro, se non pure la disperata certezza, della inutilità dell'opera vostra e dell'altrui e di ogni possibile opera.

Sentite che la macchina immane che abbiam costruita ci stritola; che le cose prodotte a giovamento delle persone affogano le persone: e nella età in cui più dovrebbe parer lieta la vita, molti di voi desiderano di non essere nati.