Perché è impossibile non amare 'Orgoglio e pregiudizio' - di Carlo Picca
Chi ha letto il mio Giro giusto lo sa. Arrivare oggi a pensare che gli scrittori siano i cuochi, i calciatori, i giornalisti, i personaggi televisivi si merita un po' di ironia perché è un pochino ingiusto per chi nella carta ci ha messo sangue e anima. Sono intrattenitori con libro al seguito. Di opere ce n'è tante ma basterebbe pensare a certi classici come Madame Bovary, L'idiota o Orgoglio e Pregiudizio. E proprio di quest'ultimo voglio parlare. Perché è impossibile non amarlo. Quando parli di testi come questo non puoi non dire che la padronanza della struttura narrativa è complementare a quello che si vuole dire ai lettori, a quello che il libro alla fine ti dona.
Perché saper scrivere è da una parte incuriosire e rapire l'immaginario di chi legge ma dall'altra provocare emozioni e riflessioni. Orgoglio e pregiudizio ha tutto questo. Un romanzo pubblicato nel 1813 ma che ancora adesso si legge tutto d'un fiato e che è attualissimo. Tutte le vicende che ruotano attorno alle sorelle Bennet, in particolare il corteggiamento fra Darcy e Elizabeth sono ancora ispiratrici di sentimenti nobili e pieni di entusiasmo: “Ho lottato invano. Non c'è rimedio. Non sono in grado di reprimere i miei sentimenti. Lasciate che vi dica con quanto ardore io vi ammiri e vi ami.”
E poi, possiamo per caso sostenere che l'orgoglio e il pregiudizio non rovinano da sempre i rapporti umani? Non li compromettano? Penso proprio che questo romanzo ci faccia da specchio, da cartina di tornasole dove vederci ben riflettere. E poi queste pagine svegliano la dimensione del sogno, con le minuziose descrizioni, con le sue frasi e i suoi periodi, e poi i dialoghi che hanno in sé un potere adulatorio unico, e le lettere d'amore che da sole basterebbero a guadagnarsi il rispetto letterario.
Jane Austen tesse una storia con un filo di emozioni e di pensieri, dall'inizio alla fine, e l'apoteosi la hai giocando la danza degli opposti quando prima è Darcy l'orgoglioso, che non riesce ad esprimersi per carattere, ma poi sarà Elizabeth che una volta disperso il suo amore non riuscirà ad ammettere di aver avuto un pregiudizio errato se non quando non saprà più trattenersi: “Chi non cambia mai la propria opinione ha il dovere assoluto di essere sicuro di aver giudicato bene sin da principio.”
Ma se mi permettete un po' di "antichità" al tempo delle storie virtuali che faccio anche io a lavoro per carità, ma quanto bello è avere una donna accanto e corteggiarla a parole, sognare di lei senza toccarla, rimanere turbati ma al contempo composti fino all'ultimo, è una lezione sul desiderio, sulla sua bellezza ed intensità. E solo questo aspetto è di valore inestimabile.
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