Carlo Picca - "Avere o Essere?" di Erich Fromm, un saggio rivoluzionario
Esce nel 1976 un saggio rivoluzionario che ha come autore lo psicanalista tedesco Erich Fromm: Avere o Essere?
Questo è uno di quei libri che arricchisce di molto la propria biblioteca, come un tesoro di carta che si materializza fra le nostre mani come spunto di riflessione che apre al cambiamento, non solo su se stessi, ma sull'approccio quotidiano al nostro vivere e in relazione ad ogni ambiente e contesto.
E c'è un passo, fra i tantissimi meritevoli di attenzione, che a me piace particolarmente. Quello in cui viene spiegato che per essere bisogna avere il coraggio di non sottomettersi a nessuna autorità andando in contro anche ad un destino che potrà costare non poche difficoltà, ma che, come Prometeo con Zeus, ci renderà pienamente consapevoli della nostra attitudine, del nostro potere, del nostro modo di interpretarci e soprattutto della nostra libertà.
"A dispetto delle crudelissime punizioni che Zeus gli infligge, Prometeo non soltanto non si sottomette, ma neppure si sente colpevole. Sapeva benissimo che rubare il fuoco agli dei e darlo agli esseri umani costituiva un atto di compassione; la sua è stata disobbedienza, ma egli non ha peccato. Al contrario, al pari di molti altri eroi che amano la specie umana (i martiri) ha spezzato l'equazione di disobbedienza e peccato".
Non rinunciando alla propria personalità più autentica ma imparando a divenire creatura che non si rimette nelle mani di nessuna entità che non sia in noi stessi, Prometeo si apre alla forza di esserci e non di esistere per avere. Cosi chi è non ha bisogno di sottoporsi e mostrare, impara a sentirsi in armonia a prescindere dalle circostanze e accetta il proprio cammino, anche nonostante tutto, proprio come il mitico eroe greco, con amore e con un sorriso, inaugurando ogni mattino nell'auspicio che una nuova e bella giornata sia davanti a tutti.
Mentre chi vuole avere ha sempre qualcuno a cui obbedire, e ha bisogno di far vedere continuamente a colui a cui sottostà quanto raccolto, avendo bisogno di avere per sentirsi legittimato dagli altri.
Essere e sentire invece, sono un luogo di stimolazione al meglio per sé e per l'ambiente circostante perché “nella modalità dell'avere, la propria felicità risiede nella superiorità sugli altri, nel proprio potere e, in ultima analisi, nella capacità di conquistare, depredare, uccidere. Secondo la modalità dell'essere, la felicità consiste invece nell'amare, nel condividere, nel dare”.
Così solo chi vive in armonia con la sua forza interiore vive veramente perché è nel tutto, mentre coloro che vogliono avere sono monadi isolate. Proprio come Prometeo quindi, dare, dare e sempre dare, bruciare della luce dell'anima mundi che abita in noi, che ci richiama per svelarsi e rappresentarsi mentre arde come un fuoco dal profondo.
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