Charles Baudelaire - Il veleno
Poesie scelte: CHARLES BAUDELAIRE, I fiori del male (Roma, Edizioni Caffè Tergeste 2017).
Il vino sa rivestire il più sordido tugurio
di un lusso miracoloso
e fa sorgere più di un portico favoloso
nell'oro del suo vapore rosso
come un sole al tramonto in un cielo nuvoloso.
Allarga l'oppio ciò che non ha confini,
allunga l'illimitato,
rende profondo il tempo, accresce la voluttà,
e di piaceri oscuri
e tetri riempie l'anima oltre ogni capacità.
Tutto ciò non è pari al veleno che scorre
dai tuoi occhi, dai tuoi verdi occhi,
laghi in cui trema la mia anima e si vede all'inverso…
I miei sogni accorrono a frotte
per dissetarsi a questi abissi amari.
Tutto ciò non è pari al prodigio terribile
della tua saliva che corrode,
che spinge senza rimorso la mia anima nell'oblio,
e trascinata dalla vertigine
la rotola indebolita fin sulle rive della morte!
Traduzione di Marcello Comitini
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Le poison
Le vin sait revêtir le plus sordide bouge
D'un luxe miraculeux,
Et fait surgir plus d'un portique fabuleux
Dans l'or de sa vapeur rouge,
Comme un soleil couchant dans un ciel nébuleux.
L'opium agrandit ce qui n'a pas de bornes,
Allonge l'illimité,
Approfondit le temps, creuse la volupté,
Et de plaisirs noirs et mornes
Remplit l'âme au-delà de sa capacité.
Tout cela ne vaut pas le poison qui découle
De tes yeux, de tes yeux verts,
Lacs où mon âme tremble et se voit à l'envers…
Mes songes viennent en foule
Pour se désaltérer à ces gouffres amers.
Tout cela ne vaut pas le terrible prodige
De ta salive qui mord,
Qui plonge dans l'oubli mon âme sans remords,
Et, charriant le vertige,
La roule défaillante aux rives de la mort!