Emil Cioran - Descrizione dei falliti
Brani scelti: EMIL CIORAN, La tentazione di esistere, 1956.
I cosiddetti «falliti» costituiscono un tipo particolare di uomo, che tenterò di descrivervi a rischio di semplificarlo. Bramoso di insuccessi, cerca in ogni cosa il proprio indebolimento, non va mai oltre i preliminari del proprio avvenire, né varca la soglia di alcuna impresa. Quanto ad abulia, rivaleggia con gli angeli, medita sul segreto dell'atto e non prende che una sola iniziativa: quella dell'abbandono.
La sua fede, se ne ha una, gli serve da pretesto per nuove capitolazioni, per una degradazione intravista e auspicata: si accascia in Dio... Se riflette sul «mistero», è per far vedere agli altri fin dove spinge la propria indegnità. Delle sue convinzioni fa la sua dimora, come il verme col frutto; cade con esse, e si risolleva solo per aizzare contro di sé le tristezze che gli restano. Se soffoca le proprie doti è perché, con tutte le sue forze, ama la lassitudine; avanza verso il suo passato, indietreggia "in nome dei suoi talenti".