Emily Dickinson - Portami il tramonto in una tazza

Emily Dickinson - Portami il tramonto in una tazza

Poesie scelte: EMILY DICKINSON, Poesie (Roma, Newton Compton 1987).

Portami il tramonto in una tazza
conta le anfore del mattino
le gocce di rugiada.
Dimmi fin dove arriva il mattino
quando dorme colui che tesse
d'azzurro gli spazi!

Scrivimi quante sono le note
nell'estasi del nuovo pettirosso
tra i rami stupefatti quanti passetti
fa la tartaruga
Quante coppe di rugiada beve
l'ape viziosa!

E chi gettò i ponti dell'arcobaleno,
chi conduce le docili sfere
con intrecci di tenero azzurro?
Quali dita congiungono le stalattiti,
chi conta le conchiglie della notte
attento che non ne manchi una?

Chi costruì questa casetta bianca
e chiuse così bene le finestre
che non riesco a vedere fuori?
Chi mi farà uscire con quanto mi occorre
in un giorno di festa
per volare via in pompa magna?

1859 ca.

Traduzione di Gabriella Sobrino

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Bring me the sunset in a cup
Reckon the morning's flagon's up
And say how many Dew,
Tell me how far the morning leaps –
Tell me what time the weawer sleeps
Who spun the breadths of blue!

Write me how many notes there be
In the new Robin's extasy
Among astonished boughs –
How many trips the Tortoise makes –
How many cups the Bee partakes,
the Debauchee of Dews!

Also, who laid the Rainbow's piers,
Also, who leads the docile spheres
By withes of supple blue?
Whose fingers string the stalactite –
Who count the wampum of the night
To see that none is due?

Who built this little Alban House
and shut the window down so close
My spirit cannot see?
Who'll let me out some gala day
With implements to fly away
Passing Pomposity?