La Fata a Pinocchio: "Guai a lasciarsi prendere dall'ozio!"
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Brani scelti: CARLO COLLODI, Le avventure di Pinocchio. Storie di un burattino (Firenze, Paggi 1883).
«Ma io non voglio fare nè arti nè mestieri ... Perché a lavorare mi par fatica». «Ragazzo mio, - disse la Fata - quelli che dicono così, finiscono quasi sempre o in carcere o all'ospedale. L'uomo, per tua regola, nasca ricco o povero, è obbligato in questo mondo a far qualcosa, a occuparsi, a lavorare. Guai a lasciarsi prendere dall'ozio! L'ozio è una bruttissima malattia e bisogna guarirla subito, fin da bambini: se no, quando siamo grandi, non si guarisce più».
da La Rivista
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Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, Canto XXIII
Brani scelti: DANTE ALIGHIERI, La Divina Commedia, Inferno, canto XXIII. [Canto XXIII, nel quale tratta de la divina vendetta contra l'ipocriti; del quale peccato sotto il vocabulo di due cittadini di Bologna abomina l'auttore li bolognesi, e li giudei sotto il nome d'Anna e di Caifas; e qui è la sesta bolgia.]