Federico Zeri - Il restauro è stato uno dei flagelli degli ultimi duecento anni
Brani scelti: FEDERICO ZERI, Conversazioni sull'arte di leggere l'arte (Milano, Longanesi 1987).
Il restauro è stato uno dei flagelli degli ultimi duecento anni. Un restauratore può rovinare molto più di un bombardamento, perché le schegge delle bombe mutilano un quadro (a meno che non lo distruggano completamente), ma anche un frammento intatto consente la lettura dello stile. Il restauratore, invece, scortica il quadro; per cui, mancando la pelle finale, sono impossibili l'analisi e l'interpretazione formale. [...]
Basta un soffio a distruggere certi pittori, soprattutto quelli del Cinquecento, che eseguivano i loro dipinti non con una pittura spessa, come è il caso dei Veneziani, ma con delle velature di una frazione di millimetro, come è il caso di Pontormo, di Rosso Fiorentino, ma soprattutto di Fra' Bartolomeo e di Mariotto Albertinelli. Una volta che sono stati rovinati, non c'è più nulla da fare per ripararli. [...] I danni provocati dall'usura sono infinitamente inferiori a quelli provocati dai restauratori e, soprattutto, da coloro che pensano di pulire e restaurare i quadri usando sostanze inappropriate. [...]
Fino all'inizio del secolo XIX le sculture antiche quando venivano scoperte, corrose e mutilate, oltre a venire completate (è il caso, per esempio, dell'Apollo del Belvedere che riebbe le sue mani), venivano anche lisciate. Si sottoponeva l'epidermide a una rilavorazione che alterava completamente i caratteri delle statue, al punto che oggi non sappiamo se si tratti di originali greci o di copie romane perché, tutte quante, finivano per avere la stessa epidermide.