Friedrich Nietzsche - L'origine della comicità

Brani scelti: FRIEDRICH NIETZSCHE, Umano troppo umano, 1878.
Quando si considera che per varie centinaia di migliaia di anni l'uomo fu un animale in sommo grado accessibile alla paura, e che ogni fatto improvviso e inaspettato gli imponeva di tenersi pronto a lottare e magari a morire; anzi che anche più tardi, nei rapporti sociali, ogni sicurezza fu basata su ciò che era scontato e tradizionale nel modo di pensare e di agire, non ci si può meravigliare del fatto che, per ogni parola e atto repentini e inattesi, quando sopraggiungano senza pericolo o danno, l'uomo prenda baldanza, trapassi nel contrario della paura: l'essere raggomitolato su se stesso e tremante di paura si rialza, si distende - l'uomo ride.
Questo passaggio da momentanea paura a baldanza di breve durata si chiama il comico. Per contro nel fenomeno del tragico l'uomo trapassa rapidamente da una grande e durevole baldanza a una grande angoscia; dato però che fra i mortali la grande e durevole baldanza è molto più rara delle occasioni di angoscia, nel mondo c'è molto più comico che tragico; si ride molto più spesso che non si sia sconvolti.
da La Rivista

Umberto Galimberti - La nostra epoca richiede l'omologazione di tutti gli uomini
Brani scelti: UMBERTO GALIMBERTI, I vizi capitali e i nuovi vizi (Milano, Feltrinelli 2003).

C'era una volta la casa editrice di Giulio Einaudi
Noi che abbiamo conosciuto Giulio Einaudi, noi che gli abbiamo stretto la mano, come commosso abbraccio di gratitudine, noi che lo abbiamo amato e che lo amiamo per aver tratto, da quel suo catalogo, tanta parte del nostro nutrimento intellettuale, ci vediamo costretti a segnalare oggi un articolo, a firma di Stefano Salis, pubblicato alla pagina 3...