Giacomo Leopardi - L'uomo si allontana dalla natura e quindi dalla felicità
Brani scelti: GIACOMO LEOPARDI, Zibaldone, 1817/32 (stampato postumo).
L'uomo si allontana dalla natura, e quindi dalla felicità, quando a forza di esperienze di ogni genere, ch'egli non doveva fare, e che la natura aveva provveduto che non facesse (perché s'è mille volte osservato ch'ella si nasconde al possibile, e oppone milioni di ostacoli alla cognizione della realtà); a forza di combinazioni, di tradizioni, di conversazione scambievole ec. la sua ragione comincia ad acquistare altri dati, comincia a confrontare, e finalmente a dedurre altre conseguenze sia dai dati naturali, sia da quelli che non doveva avere.
E così alterandosi le credenze, o ch'elle arrivino al vero, o che diano in errori non più naturali, si altera lo stato naturale dell'uomo; le sue azioni non venendo più da credenze naturali non sono più naturali; egli non ubbidisce più alle sue primitive inclinazioni, perchè non giudica più di doverlo fare, nè più ne cava la conseguenza naturale ec. E per tal modo l'uomo alterato, cioè divenuto imperfetto relativamente alla sua propria natura, diviene infelice.
L'uomo può essere anche infelice accidentalmente per forze esterne, che gl'impediscano di conformar le azioni alle credenze, cioè di far quello ch'egli giudica buono per lui, o non far quello ch'egli giudica e crede cattivo. Tali forze sono le malattie, le violenze fattegli da altri individui, o da altre specie, o dagli elementi ec. ec. ec. Quest'infelicità non entra nel nostro discorso. Essa è appresso a poco l'infelicità antica.
da La Rivista
Giacomo Leopardi - Sono così stordito del niente che mi circonda
Brani scelti: GIACOMO LEOPARDI, Lettera a Pietro Giordani, 19 Novembre 1819.
Alberto Vigevani - Libri e cultura a Firenze agli inizi degli anni Quaranta
A leggerle e rileggerle, queste pagine, vien voglia di chiosarle all'infinito, percorrendo la storia di quegli anni con titoli di libri, con pagine di diario, con epistolari o carteggi tra quei grandi protagonisti di una stagione irripetibile.
Libri antichi di letteratura
Edgar Allan Poe - Histoires extraordinaires traduites par Baudelaire - 1884 (26 bellissime tavole)
POE EDGAR ALLAN - BAUDELAIRE CHARLES. Histoires extraordinaires traduites par Charles Baudelaire. Édition illustrée de treize gravures hors texte [- Nouvelles histoires extraordinaires traduites par Charles Baudelaire. Édition illustré de treize gravures hors texte]. Paris, A. Quantin, imprimeur-éditeur, 1884SCHEDA COMPLETA
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