Hilde Domin - Le vie più difficili

Hilde Domin - Le vie più difficili

Poesie scelte: HILDE DOMIN, in Poesia (Anno XXIV, nr. 259), Milano, Crocetti 2011.

Le vie più difficili
vengono percorse da soli,
la delusione, la perdita,
il sacrificio,
sono soli.
Persino il morto che risponde a ogni richiamo
e che non si nega a nessuna richiesta
non ci soccorre
e osserva
se noi non cediamo.

Le mani dei vivi che si tendono
senza raggiungerci
sono come i rami degli alberi d'inverno.
Tutti gli uccelli tacciono.
Si sente solo il proprio passo
e il passo che il piede non ha ancora fatto
ma che farà.
Fermarsi e voltarsi
non serve. Si deve
andare.

Prendi in mano una candela
come nelle catacombe,
la piccola luce respira appena.
E tuttavia, quando hai camminato a lungo,
il miracolo non tarda,
perché il miracolo sempre accade,
e perché senza grazia
non possiamo vivere.

La candela brilla per il respiro libero del giorno
tu la spegni sorridendo
quando appari nel sole
e tra i giardini che fioriscono
la città è davanti a te,
e nella tua casa
la tavola è apparecchiata di bianco.
E i vivi che perderemo
e i morti che non possiamo perdere
spezzano per te il pane e ti porgono il vino –
e tu senti di nuovo la loro voce
vicinissima
al tuo cuore.

Traduzione di Daniela Maurizi

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Die schwersten Wege

Die schwersten Wege
werden alleine gegangen,
die Enttäuschung, der Verlust,
das Opfer,
sind einsam.
Selbst der Tote der jedem Ruf antwortet
und sich keiner Bitte versagt
steht uns nicht bei
und sieht zu
ob wir es vermögen.

Die Hände der Lebenden, die sich ausstrecken
ohne uns zu erreichen
sind wie die Äste der Bäume im Winter.
Alle Vögel schweigen.
Man hört nur den eigenen Schritt
und den Schritt den der Fuß
noch nicht gegangen ist aber gehen wird.
Stehenbleiben und sich Umdrehen
hilft nicht. Es muß
gegangen sein.

Nimm eine Kerze in die Hand
wie in den Katakomben,
das kleine Licht atmet kaum.
Und doch, wenn du lange gegangen bist,
bleibt das Wunder nicht aus,
weil das Wunder immer geschieht,
und weil wir ohne Gnade
nicht leben können.

Die Kerze wird hell vom freien Atem des Tags,
du bläst sie lächelnd aus
wenn du in die Sonne trittst
und unter den blühenden Gärten
die Stadt vor dir liegt,
und in deinem Hause
dir der Tisch weiß gedeckt ist.
Und die verlierbaren Lebenden
und die unverlierbaren Toten
dir das Brot brechen und den Wein reichen –
und du ihre Stimme wieder hörst
ganz nahe
bei deinem Herzen.