Judith Kerr - Quando Hitler rubò il coniglio rosa (incipit)
Brani scelti: JUDITH KERR, Quando Hitler rubò il coniglio rosa (Milano, Rizzoli 1976).
Anna tornava da scuola e camminava verso casa con Elsbeth, una sua compagna di classe. Quell'inverno a Berlino era caduta un sacco di neve. Non si scioglieva e così gli spazzini l'avevano ammucchiata sul bordo della strada e lì era rimasta per settimane, triste e grigia. Adesso, in febbraio, la neve si era sciolta in fanghiglia e c'erano pozzanghere dappertutto. Anna e Elsbeth le evitavano, saltando sopra con gli stivali.
Avevano tutte e due i cappotti pesanti e i berretti di lana per tenere calde le orecchie e Anna aveva anche una sciarpa. Aveva nove anni, ma era piccola per la sua età e le code della sciarpa le pendevano quasi fino ai ginocchi. La sciarpa le copriva anche la bocca e il naso, e così le si vedevano soltanto gli occhi che erano verdi e una ciocca di capelli neri. Camminava in fretta perché voleva comprare delle matite dal cartolaio ed era quasi l'ora di pranzo.
Ma era senza fiato e fu contenta quando Elsbeth si fermò davanti a un grande manifesto rosso. “Un'altra foto di quell'uomo” commentò Elsbeth. “La mia sorellina ne ha vista un'altra ieri e credeva che fosse Charlie Chaplin.” Anna osservò gli occhi che la fissavano minacciosi. "Non assomiglia per niente a Charlie Chaplin, se non per i baffi" notò. Lessero lentamente il nome sotto la foto. Adolf Hitler.