Le quattro regole di Cartesio
Brani scelti: RENÉ DESCARTES, Discorso sul metodo (Milano, Mondadori 1993).
In luogo del grande numero di precetti da cui la logica è composta, credetti che mi sarebbero state sufficienti le quattro regole seguenti, a patto che prendessi la ferma e costante risoluzione di non trascurare nemmeno una volta di osservarle.
La prima era di non accettare mai per vera nessuna cosa che non riconoscessi tale con evidenza, cioè di evitare diligentemente la precipitazione e la prevenzione e di non comprendere nei miei giudizi nulla di più di quanto si presentasse così chiaramente e distintamente al mio spirito, da non lasciarvi alcuna occasione di dubbio.
La seconda era di suddividere ogni difficoltà che esaminavo nel maggior numero di parti possibili e necessarie per meglio risolverla.
La terza era di condurre per ordine i miei pensieri, cominciando dagli oggetti più semplici e più facili da conoscere, per salire a poco a poco, come per gradi, fino alla conoscenza dei più complessi, presupponendo un ordine anche tra gli oggetti che non si precedono naturalmente l'un l'altro.
E l'ultima era di fare ovunque enumerazioni così complete e revisioni così generali da esser sicuro di non omettere nulla.