Perché Il Diario di Anne Frank è un libro speciale - di Carlo Picca

Perché Il Diario di Anne Frank è un libro speciale - di Carlo Picca

Siamo nel mese della Memoria, dove fondamentale è ricordare per non ripetere imparando così ad essere uomini migliori. Riflettere con un libro è buona cosa, e possiamo leggerne vari, ma ce n'è uno che molti di voi probabilmente conoscono, Il Diario di Anne Frank, un vero e proprio capolavoro della letteratura mondiale.

Da una parte vi è il racconto delle persecuzioni naziste, dall'altra la narrazione dell'universo interiore di questa ragazzina meravigliosa, con le sue idee sugli uomini e le cose, e sui sentimenti quali l'amicizia e il dolcissimo amore che nutre per Peter.

Una giovanissima donna dalle cui pagine tutti possiamo imparare a disporre del proprio tempo al di là dello stato delle cose, con il coraggio di guardare negli occhi la vita nonostante il male che può colpirci, non sabotando mai la propria felicità.

Un esempio straordinario che ci insegna a stare con gli occhi aperti comunque, vivendo cercando entusiasmo, come terapia al malessere.

Personalmente credo sia un libro speciale, che emoziona, perché da i brividi immaginare questa fanciulla che non smette di sognare attraversando quello che le accade con il suo tenero sorriso e delicata leggerezza.

Queste pagine ci guidano ancora oggi, ritrovando un esempio di persona vera che ci mostra che, se anche ci sarà sempre qualcosa che vorrà oscurarci, che anche se ci saranno sempre pesi sulle nostre spalle, il nostro sguardo al cielo non potrà mai togliercelo nessuno e mancare, perché alla fine dei conti ci può bastare poco, anche un secondo, per sentirci felici.

Non ci riesco a costruire tutto sulla morte, la povertà, la confusione, osservo il mondo e il modo in cui viene trasformato in un deserto, sento il rombo sempre più vicino, presto troverà anche noi, sento tutto il dolore di milioni di persone, ma poi guardo il cielo e so che tutto andrà bene, che questa spietatezza finirà e nel mondo torneranno la calma e la pace.”

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