Seneca - Non ha nulla di vero l'eloquenza che cerca il favore popolare
Brani scelti: SENECA, Lettere a Lucilio, 62/65 d.C.
Non ha nulla di vero l'eloquenza che cerca il favore popolare: essa vuol commuovere la folla e trascinare col suo impeto ascoltatori impreparati; non si offre a un ponderato giudizio, ma vi si sottrae. Come può dar norma agli altri, se essa stessa non si sottopone a una regola? Se è vero che l'oratoria serve a sanare gli animi, deve anzitutto scendere dentro di noi.
Non giovano i rimedi, se non rimangono a lungo nell'organismo. Una tale oratoria è del tutto inefficace e vacua: risuona a vuoto. Bisogna calmare le paure, frenare gli impulsi, dissipare gli errori, reprimere la lussuria, estirpare l'avarizia. Quale, di questi scopi, può raggiungersi in fretta? Quale medico cura i malati di corsa? Poi un tale strepito di parole che vengono fuori in modo precipitoso e confuso non provoca il minimo piacere.