Seneca - La folle avidità degli uomini

Brani scelti: SENECA, Lettere a Lucilio, 62/65 d.C.
La folle avidità degli uomini divide tutte le cose in possessi e in proprietà esclusive, e pensa che ciò che è un bene comune non sia anche di ciascuno. Ma il saggio niente considera maggiormente suo che quel bene di cui ha in comune la proprietà col genere umano. [...] L'avidità di danaro non è mai senza pena, per quanto quest'avidità sia in se stessa una pena sufficiente. Quante lacrime e quante fatiche richiede!
da La Rivista
Libri antichi di letteratura
Divina commedia - Dante col sito et forma dell'inferno - Venezia, Aldo 1515 (edizione rarissima)
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