Seneca - L'irrequietezza di una mente esaltata
Brani scelti: SENECA, Lettere a Lucilio, I secolo d.C.
Il continuo agitarsi di una vita tumultuosa non è sana operosità, ma irrequietezza di una mente esaltata; e il considerare molesta ogni attività non è vera quiete, ma sintomo di inettitudine. Tu terrai, dunque, bene in mente questo pensiero di Pomponio: «V'è chi vive così chiuso nel suo guscio, da vedere un oscuro pericolo in tutto ciò che sta alla luce del sole».
Occorre saper conciliare le due condizioni di vita: l'uomo che vive nella quiete sia più operoso, e l'uomo d'azione trovi il tempo per riposare. Tu segui l'esempio che ti dà madre natura: essa ha fatto sia il giorno che la notte.