Seneca - Cerca di capire cos'è necessario e cos'è superfluo
Brani scelti: SENECA, Lettere a Lucilio, I secolo d.C.
Che cosa ti consiglio allora? Niente di nuovo, non stiamo cercando rimedi per mali nuovi. Ma una cosa soprattutto ti consiglio: cerca di capire cos'è necessario e che cosa è superfluo. Il necessario ti si offrirà spontaneamente dappertutto, il superfluo dovrai cercarlo sempre con grandi sforzi. Non devi compiacerti troppo per aver disprezzato letti d'oro e suppellettili ornate di pietre preziose; che virtù c'è a disprezzare il superfluo?
Potrai avere ammirazione per te stesso solo quando disprezzerai il necessario. Non fai una gran cosa se puoi vivere senza una magnificenza regale, se non senti il bisogno di cinghiali enormi o di lingue di fenicottero e altre straordinarie trovate di un lusso che ha ormai a nausea gli animali interi e di ognuno sceglie determinate parti: avrai la mia ammirazione se disprezzerai anche il pane nero, se ti convincerai che l'erba, in caso di necessità, spunta non solo per le bestie, ma anche per l'uomo, se capirai che il nostro ventre possono saziarlo i germogli delle piante, e invece vi ammassiamo cibi pregiati come se potesse conservare quello che riceve.
Va riempito senza fare gli schizzinosi: cosa importa che alimento riceve, se va tutto perso? Ti piace vedere in tavola animali marini e terrestri: gli uni sono più graditi se arrivano freschi sulla tavola, gli altri se, nutriti a lungo e ingrassati a forza, grondano grasso e sembra quasi che scoppino; ti piace la loro squisitezza ottenuta ad arte. Ma perbacco, queste pietanze procurate con enorme fatica e preparate in tanti modi diversi, quando finiranno nello stomaco, diventeranno un unico ammasso ripugnante. Vuoi disprezzare il piacere del cibo? Guarda che fine fa.