Seneca - Non c'è cosa che la fortuna, se lo vuole, non sia capace di togliere
Brani scelti: SENECA, Lettere a Lucilio, I secolo d.C.
Non c'è cosa che la fortuna, se lo vuole, non sia capace di togliere, anche a chi si trovi nella più felice condizione. Essa, anzi, prende di mira e abbatte con tanto maggiore impeto quanto più una cosa le dà negli occhi: niente per lei è arduo e difficile. La strada da cui essa attacca non è sempre la stessa, e non è nemmeno una strada battuta: ora usa contro di noi le nostre stesse mani; ora le bastano le sue forze per nuocerci senza ricorrere ad altri. In nessun momento si è al sicuro dai suoi colpi: in mezzo agli stessi piaceri nascono cause di dolori.
da La Rivista
Dante Alighieri, Divina Commedia, Inferno, Canto XXVI
Brani scelti: DANTE ALIGHIERI, La Divina Commedia, Inferno, canto XXVI. [Canto XXVI, nel quale si tratta de l'ottava bolgia contro a quelli che mettono aguati e danno frodolenti consigli; e in prima sgrida contro a' fiorentini e tacitamente predice del futuro e in persona d'Ulisse e Diomedes pone loro pene.]