Ugo Foscolo - Ultime lettere di Jacopo Ortis - 27 Maggio 1798
Brani scelti: UGO FOSCOLO, Le ultime lettere di Jacopo Ortis (Colli Euganei, 27 Maggio 1798).
Ma penso: Ed è pur vero che questa immagine d'angelo de' cieli esista qui, in questo basso mondo, fra noi? e sospetto d'essermi innamorato della creatura della mia fantasia.
E chi non avrebbe voluto amarla anche infelicemente? e dov'è l'uomo così avventuroso col quale io degnassi di cangiare questo mio stato lagrimevole? - ma come io posso dall'altra parte essere tanto carnefice mio per tormentarmi - or nol veggo? nol vidi pur sempre? - senza niuna speranza? - Forse! un certo orgoglio in costei della sua bellezza e delle mie angosce - non mi ama, e la sua compassione coverà un tradimento. Ma quel suo bacio celeste che mi sta sempre su le labbra e mi domina tutti i pensieri? e quel suo pianto? - ahi, ma dopo quel momento mi sfugge; né s'attenta di guardarmi più in faccia. Seduttore! io? - e quando mi sento tuonare nell'anima quella tremenda sentenza: Non sarò vostra mai; io trapasso di furore in furore e medito delitti di sangue. - Non tu, innocente vergine, io solo io solo ho tentato il tradimento; e l'avrei, chi sa? - consumato.
O! un altro tuo bacio, e abbandonami poscia a' miei sogni e a' miei soavi delirj: io ti morrò a' piedi; ma tutto tuo, e sapendo che pur t'ho lasciata innocente - ma insieme infelice! Tu, se non potrai essermi sposa, mi sarai almeno compagna nel sepolcro. Ah no; la pena di questo amore fatale si rovesci sopra di me. Ch'io pianga per tutta un'eternità; ma che il cielo, o Teresa, non voglia che tu sia lungamente per mia cagione infelice! - Ma intanto io ti ho perduta, e tu mi t'involi, tu stessa. Ah se tu mi amassi com'io t'amo!
Eppure, o Lorenzo, in sì fieri dubbj, e in tanti tormenti, ogni qual volta io domando consiglio alla mia ragione, mi riconforta dicendomi: Tu non se' immortale. Or via, soffriamo dunque; e sino agli estremi - uscirò, uscirò dall'inferno della vita; e basto io solo: a questa idea rido e della fortuna, e degli uomini, e quasi della onnipotenza di Dio.