Zygmunt Bauman - La precarietà esistenziale nel mondo contemporaneo
Brani scelti: ZYGMUNT BAUMAN, La società dell'incertezza (Bologna, Il Mulino 1999).
Il messaggio veicolato oggi con grande potere di persuasione dai più diffusi ed efficaci media culturali (e, aggiungiamo, facilmente fruibile dai ricettori sulla base della loro esperienza personale, assistita e sostenuta dalla logica della libertà del consumatore) comunica l'essenza indeterminata e leggera del mondo: in un mondo simile, ogni cosa può accadere, ogni azione può essere intrapresa, ma nulla si può fare «una volta per tutte».
Qualsiasi cosa accade in modo improvviso e si dissolve senza lasciare traccia. In questo mondo, i legami sono disseminati in una serie di incontri successivi, le identità sono mimetizzate da maschere indossate una dopo l'altra, le storie di vita sono frammentate in una serie di episodi che rivestono importanza per un periodo breve, vincolato ad una memoria effimera. Non si sa nulla con certezza, ed ogni aspetto dello scibile si può conoscere in modi differenti: tutte le modalità di conoscenza sono comunque provvisorie e precarie, ed ognuna vale l'altra.
Se un tempo si ricercava la certezza, ora la regola è l'azzardo, mentre l'assunzione di rischi prende il posto del perseguimento tenace degli obiettivi. In questo tipo di mondo, dunque, poche cose possono essere considerate solide e affidabili: non c'è più traccia degli antichi e robusti canovacci su cui tessere la trama del proprio itinerario esistenziale.