Carli - Delle monete e dell'instituzione delle zecche d'Italia - 1754/60 (rarissima prima edizione)
Delle monete e dell'instituzione delle zecche d'Italia dell'antico e presente sistema di esse, e del loro intrinseco valore, e rapporto con la presente moneta dalla decadenza dell'impero sino al secolo XVII. Per utile delle pubbliche, e delle private ragioni. Dissertazioni. In Mantova (s.n.), 1754; In Pisa, per Giovan Paolo Giovannelli, e compagni stampatori dell'almo Studio Pisano, 1757; In Lucca, nella stamperia di Jacopo Giusti, 1760 [altra emissione con diversa città di stampa sul v. 1 che presenta: A l'Aja, ma DBI (voce Autore) afferma che tutta l'edizione è stampata in Toscana; cfr. a tal proposito anche Francesco ed Ercole Gnecchi, Saggio di bibliografia numismatica, Bologna, Forni 1975, p. 428].
Quattro parti in tre volumi di cm. 22,5; I tomo: pp. xviii (2), 474 + [3] cc. di tavole ripiegate (tabelle) + IX cc. di tavole numerate incise in rame (raffiguranti decine di monete italiane); II tomo: pp. xvi, 502 (2); III tomo, prima parte: pp. viii, 311 (1) [l'indice delle materie pp. 305-311 è fascicolato alla fine dell'ultima parte] + [8] cc. di tavole ripiegate (tabelle); III tomo, seconda parte: pp. (2), 303 (1), 4 + [2] cc. di tavole ripiegate (tabelle). Ottima legatura strettamente coeva in piena pergamena rigida con titoli e fregi in oro al dorso. Tagli spruzzati. Rinforzo di qualche cm. a una tabella del primo volume. Sporadiche e trascurabili arrossature. Esemplare nel complesso ben conservato. Rara prima edizione (completa di errata in fine al secondo volume, delle 4 pagine numerate in fine alla quarta parte e di 8 tabelle ripiegate f.t. nella terza parte in luogo delle 6 censite in Iccu) di questa importante e stimata opera che si occupa di finanza e storia della moneta italiana, redatta dal grande economista istriano Gian Rinaldo Carli (1720-1795). Il lavoro risulta la più significativa opera dell'Autore, reputata tale da bibliografi, economisti e uomini di stato. Fondamentale per la regolamentazione pubblica, l'opera fu presa a modello in Italia; nelle corti di Milano e Torino furono infatti adottati i principi sulle monete qui riportati. La trattazione si articola sulla base di dissertazioni che si sviluppano sulla linea del tempo, dall'epoca di Muratori alla critica riformatrice della seconda metà del Settecento. Nel "De valore e della proporzione dei metalli monetati con i generi in Italia" posto alla fine del terzo tomo, l'A. mette a confronto il valore delle cose rispetto ai metalli, prima della scoperta delle Indie e all'epoca del trattato, 1750. Così Venturi (Illuministi italiani, III, p. 243 passim): "Rara edizione originale di quest'opera fondamentale di storia economica contenente acute osservazioni di tecnica finanziaria e monetaria. Si trattava di una poderosa opera di erudizione, con pagine di acuta storia economica (ad esempio sull'influsso dell'oro americano sull'Europa alla fine del Cinquecento) e pagine di tecnica monetaria e finanziaria che rivelano la mano di un competente. Tali studi restano ancora oggi essenziali nel campo dei sistemi monetari e, sebbene si possono criticare per la loro superficialità, non furono mai approfonditi da altri”. Cfr. Iccu; Einaudi 897; Kress 5334; Gnecchi p. 428; Cossa 42, 127.