Montesquieu - Il Tempio di Gnido tradotto da Carlo Vespasiano - Parigi, presso Prault 1767
Il Tempio di Gnido nuovamente trasportato dal francese in italiano. Parigi, presso Prault, 1767.
Cm. 13,5, pp. (2) 45 (3), 147 (9). Bel frontespizio inciso in rame. Testo francesce e traduzione italiana a fronte. Legatura strettamente coeva in piena pelle; dorso a 4 nervi con titoli su tassello in marocchino rosso e filetti in oro al dorso. Trascurabili segni del tempo. Esemplare nel complesso fresco e ben conservato. Il tempio di Cnido è un poema di sette canti in prosa di Montesquieu, pubblicato senza il nome dell'autore nel 1725. La trama simboleggia l'amore bucolico opposto a quello cittadino. Aristea ed Antiloco, insieme alle proprie amate, dopo aver lasciato il tempio di Venere a Cnido, in Asia Minore, essere passati attraverso la grotta della Gelosia ed essersi calmati presso l'altare di Bacco, raggiungono epiloghi diversi. Nella prima coppia, l'inclinazione naturale prevale, le vicende della seconda coppia si concludono invece con il trionfo della virtù e la sconfitta della passione. Prima edizione della traduzione italiana di Carlo Vespasiano (menzionato nella dedicatoria). Cfr. Iccu; Cohen-De Ricci, 726.
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VALERIUS MAXIMUS. Dictorum, factorumq. memorabilium libri novem, a Sebastiano Corrado emendati & illustrati. Quibus adiecimus fragmenta quaedam epitomes decimi libri, per C. Titum Probum; ac vitam eiusdem Valerij Maximi. Index rerum, ac verborum. Venetiis, apud Ioan. Gryphium, 1564SCHEDA COMPLETA
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